Questo non sembra nemmeno il prossimo videoclip dei Maneskin, per me è come essere sul set di un film vero e proprio, ed ecco perché nella mia testa da ossessivo perfezionista continuo a ripetermi che dovrò fare estrema attenzione visto che la scena che dovrò girare sarà veramente pericolosa. Il regista, Tommaso Ottomano, è alle prese con la sua squadra di tecnici per mettere a punto le ultime inquadrature, nel mio camerino ci sono due cose fondamentali: tanta acqua e un comodo divano a 3 posti dove potrò riposarmi tra un ciak e l’altro. La prima domanda che mi fa il regista è: "Blitch, sei pronto a spaccare tutto?" Io annuisco senza dire una parola.
Io e Damiano ci salutiamo con un doppio “gimme five”, mentre con Victoria ci abbracciamo in modo affettuoso come se ci conoscessimo da tempo; Ethan è un ragazzo dolcissimo e molto educato, parliamo di come la pronuncia del suo nome in inglese sia “Ithan” mentre nei paesi latini tutti lo pronunciano “Etan”, con Thomas invece non facciamo altro che scherzare come ragazzini all'ora della ricreazione.
Qualcuno bussa alla porta del mio camerino, la voce gentile di un’assistente di produzione mi grida da dietro la porta: “Siamo pronti per girare, Blitch”. Bene, ci siamo, mi avvicino al set come se dovessi salire sul ring dell’incontro più cruento della storia, mi rendo conto che la mia concentrazione supera di gran lunga la mia adrenalina e questo è un bene, così inizio subito a prendere confidenza con la vetrina che dovrò distruggere con una sedia, infatti, la cosa mi rende nervoso, la vetrina è fatta di vetro reale e se dovessi sbagliare mira potrei fare male a qualcuno e dovrei ripetere la scena più volte.
Ma proprio mentre sto provando la scena del lancio della sedia e sento di essere al massimo della concentrazione, mi si avvicina un assistente e mi sussurra all’orecchio: “Blitch, te la senti di baciare una suora?” Il resto è storia!
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